Macbeth in the land
of remorse
di e con
Jack Clarck
Savino Maria Italiano
Olga Mascolo
Saffron Selfe
Ida Vinella
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Regia
Savino Maria Italiano
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supervisione artistica
Gianpiero Borgia
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supervisione alle coreografie
Giorgio Rossi
Elisabetta Lauro
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Musiche originali
Giuseppe Juli Leone
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Con il sostegno di
Comune di Barletta – Teatro
Pubblico Pugliese all’interno del programma INTERREG Interreg – IPA CBC
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ADATTO AD UN PUBBLICO A PARTIRE DAI 14 ANNI
Macbeth è un uomo brillante, un condottiero che torna vincente da una battaglia, ricevendo onori e plausi dal suo stesso sovrano. In un eccesso di ambizione, infatuato da augurii ricevuti da sconosciute indovine, e sostenuto da sua moglie Lady Macbeth, Macbeth ritorna nel suo castello con il pensiero di poter realmente mettere appunto un piano che lo renderà al più presto ciò che lui stesso vorrebbe diventare: il regnante dell’intera Scozia. Di ritorno dalla guerra, di ritorno a casa Macbeth riceve l’onore di ospitare nel suo palazzo il Re di Scozia in persona. In un altalenante confronto con Lady Macbeth comprende che l’unico modo di ottenere ciò che entrambi desiderano è assassinare il sovrano, loro ospite. Mai occasione più utile, Macbeth dubita, indugia, è infatuato del pensiero di ottenere tanto potere ma dall’altro canto non è convinto che l’assassinio sia la soluzione più onorevole per raggiungere i suoi scopi. A fargli prendere coraggio, e a dargli la forza di andare fino in fondo a quanto desidera è la sua consorte Lady M. che lo ragguaglia sul dovere di cui l’uomo deve farsi carico per raggiungere i risultati desiderati. Dopo aver elaborato il piano dell’assassinio, Macbeth e Lady M. compiono il delitto, l’indomani sono le guardie del corpo del re a essere incolpate dell’assassinio, mentre Macbeth ottenuta la corona inizia a dubitare di tutto e tutti. I figli del re fuggono con il timore di poter essere prossime vittime, e così fanno tanti appartenenti alla cerchia del re. Ma, intanto, in Macbeth la paura trasforma la realtà in apparenza e il soprannaturale nella vera e unica realtà visibile. La forza di volontà della stessa Lady Macbeth cede il passo all’ossessione del delitto, sino a raggiungere la follia. Altre morti seguono all’assassinio del re, poiché difficile risulta convincere tutti della propria innocenza, inoltre in Macbeth echeggia con sempre maggiore impeto la profezia iniziale, nella quale Macbeth sarebbe stato re di Scozia, ma sarebbe stato ucciso solo da un uomo “non nato da una madre”. Questa profezia lo spinge sino al punto di non ritorno.
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Il Macbeth è un mondo complesso e ricco di personaggi.
In questa versione, viene privilegiata la dicotomia principale tra il mondo magico e il mondo dell’umano. All’interno del quale abbiamo ricreato un ambientazione nostrana. La Puglia Magica, in parte descritta da E. De Martino è l’ambientazione del nostro Macbeth: un panorama moderno, più vicino all’attualità nei quali alla cultura del tarantismo si affiancano i rave party, dove oltre alle numerose credenze feriscono, ancora, le “maldicenze”; dove il giudizio di alcuni può spingere altri a compiere gesti scellerati. Le ambientazioni e le scelte musicali ricreano una Puglia odierna, una regione rivista dal punto di vista di tendenze e mode giovanili, ricercando in esse un carattere universale e shakespeariano.
Inganno e Profezia: Macbeth si lascia ingannare da quanto vuole intendere, non si accontenta di ricevere un “augurio” agisce per condizionare il suo tempo ed ottenere al più presto quanto le streghe gli hanno promesso. Macbeth decide di assassinare il Re vigente, e così facendo rompe il saldo patto tra il naturale e il sovrannaturale: Macbeth rifiuta la promessa ricevuta dalle streghe e di sua mano si costruisce il suo futuro. In questo Macbeth rappresenta l’uomo, il libero arbitrio, ma anche il destino umano che non può non pagare tute le conseguenze del proprio agire. La bellezza della natura, le terre pugliesi, e le distese scozzesi- parallelismo mediante il quale saranno avvicinate la tradizione folk scozzese e la tradizione folk pugliese- diventano il luogo ameno, il paradisiaco mondo in cui la bellezza della natura è sovrana, in un continuo conflitto tra bellezza naturale e città , ruderi e uliveti. In questo regno della natura risiedono gli spiriti, le presenze, riti e tradizioni legati alla vita agricola: le fattucchiere, i legami d’amore, le promesse e gli scongiuri, le danze, le nenie e le gestualità che nel tempo sono diventate elementi di folclore, o assorbiti ad alcuni riti ancora in uso in alcuni centri pugliesi.
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Per avvicinarsi all’inglese attraverso il teatro, proponiamo alle classi delle scuole secondarie superiori una rappresentazione della celebre opera del Bardo, Macbeth, realizzata da attori professionisti madrelingua inglese assieme ad attori professionisti italiani.
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La presenza di dialoghi in italiano servirà a “traghettare” gli spettatori in una miglior comprensione dei testi shakespeariani rappresentati in lingua originale. Questo processo pedagogico, che prevede l’uso parallelo di due lingue, è stato pensato proprio per arricchire l’esperienza teatrale degli studenti e per limitare un loro possibile estraniamento dallo spettacolo in corso, ed è utile affinché l’opera possa catturare gradualmente tutti gli studenti: sia chi meglio padroneggia la lingua inglese e sia chi inizia ad apprenderla. La durata dello spettacolo teatrale è di circa 60 minuti.
In conclusione dello spettacolo, gli attori in madrelingua inglese, affiancati dagli attori italiani, sono disponibili all’incontro e al dibattito con gli studenti.